Escursione del 16/04/2016 – Sentiero dei Tremonti e Cascata del Solofrone


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Ritrovo e Partenza:
Ore 08:00 c/o Stadio Guariglia Agropoli

Inizio Escursione:
ore 9:00 presso l’ex Cava nei pressi di Giungano

Distanza:
10 Km circa

Durata:
Mezza giornata

 

Tipologia Percorso:
E (Escursionistico)

Consigli per l’escursionista:
Scarpe da trekking-impermeabile, abbigliamento di ricambio, acqua e cappellino

Punti di interesse:
terrazzini panoramici, cascata del Solofrone

Quota escursione:
Soci e tesserati F.I.E : escursione gratuita
Non Soci: 5 € compresivo di assicurazione

Responsabile Escursione:
Danilo Palmieri 335 6312821

Foto escursione

Un po di storia

n percorso impegnativo che regala emozioni continue a chi lo percorre. Seguendo il corso del fiume subito si mostrano gli antichi resti di un mulino, che domina fiero le acque placide. Una serie di vecchi ponti in pietra e di muri a secco testimoniano il lavoro dei pastori e dei contadini che fino a qualche tempo fa popolavano questa zona. Si segue il sentiero tracciato dal bestiame, in un paesaggio insolito, ricco di rocce affioranti e di ginepri che ci accompagnano fino alla fine del pianoro dove all’improvviso la terra precipita in uno strapiombo, panorama mozzafiato, indietro la montagna, a sinistra la rupe Cantenna sulla cui sommità si erge Trentinara e davanti la maestosità del mare. Si scende per un ripido pendio e ci si trova nell’immemorabile silenzio del Cilento pastorale. Subito lontani da tutto nello spazio e nel tempo. Si scopre, come era avvenuto a Carlo Levi quando giunse nella Lucania, un altro mondo nel nostro mondo, un altro tempo nel nostro tempo. Costeggiando la parete rocciosa si arriva alla meravigliosa opera d’arte della natura, passaggio obbligato attraverso un’alta roccia divisa in due, un vero e proprio canyon. Appena usciti si ode il fragore della cascata ancora celata allo sguardo ansioso. Pochi passi ancora e si mostra in tutto il suo splendore agli occhi del visitatore, un salto di oltre venti metri e l’acqua che vorticosa prosegue scivolando nei solchi scavati nella pietra per placarsi poi, dolcemente, verso la piana di Paestum.
(fonte della ”Un po di Storia” tratto dal sito del comune di giungano)