Data escursione: 04 settembre 2016
Ritrovo e partenza: ore 07:30 Agropoli campo Guariglia
Ritrovo a Ottati: ore 09:00 piazza principale
Inizio escursione: ore 10.00 partenza da campo farina, nei pressi del rifugio Panormo
Durata: intera giornata
Distanza: 10 Km circa
Tipologia percorso: E/ EE (Escursione per esperti)
Punti d’interesse: Campo Farina, rifugio Panormo e le Brecce, passaggio a ridosso di numerose grotte, vetta Monte Panormo 1745 mt
Consigli per l’escursionista:Scarpe da trekking-impermeabile, abbigliamento di ricambio, acqua e cappellino.
Pranzo: Pranzo a sacco a cura dei partecipanti
Quota escursione:
Soci e tesserati F.I.E : escursione gratuita
Non Soci: 5 € compresivo di assicurazione
NB: per raggiungere il luogo dell’escursione, utilizzeremo macchine proprie, perciò cercheremo di riempirle e a tal proposito, coloro che usufruiranno del passaggio, contribuiranno alle spese benzina.
Responsabile: Danilo 335 63 12 821
Gli Alburni
I Monti Alburni sono un massiccio carsico ricco di doline, grotte, cavità e inghiottitoi che si trovano tra la valle del Sele e del Tanagro e fanno parte del Subappennino lucano. Per la loro morfologia, notevole soprattutto dal lato occidentale (ad esempio dalla Piana del Sele), sono conosciuti come le Dolomiti campane.La natura carsica del complesso ha favorito la formazione di un gran numero di grotte e cavità (circa 400) tra le quali sono famose quelle di Castelcivita, le più estese del sud Italia, e di Pertosa (Grotte dell’Angelo), costellata di stalattiti e che contiene un lago sotterraneo di acqua plumbea e gelida. Il nome della catena è dato dal “Monte Alburno” nei pressi di Sicignano e Petina, la cui vetta raggiunge i 1742 m. Noto anche come Monte Panormo per le ampie vedute che offre dalle sue pendici[2], è stato menzionato da Virgilio nelle sue Georgiche (III, 146).
Dalla gente del luogo i suoi monti venivano creduti Titani provenienti dall’antistante Mar Tirreno per sfuggire all’ira di Nettuno.Ricco di sentieri e mulattiere, la catena degli Alburni costituisce oggi il cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni . Al centro di essi, su di una strada che congiunge Sant’Angelo a Fasanella a Petina e Polla si trova un rifugio, il Casone d’Aresta (1.169 m), e poco lontano la scultura rupestre dell’Antece. (fonte: Wikipedia)