Escursione sul circuito della vetta degli Alburni


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Ritrovo e partenza: ore 06:30 Agropoli campo Guariglia
Ritrovo a Ottati: ore 08:30 piazza principale

Inizio escursione: 
ore 09.00 partenza da campo farina, nei pressi del rifugio Panormo
Durata: intera giornata
Tipologia percorso: E/ EE (Escursione per esperti)
Punti d’interesse: Campo Farina, rifugio Panormo e le Brecce, passaggio a ridosso di numerose grotte, vetta Monte Panormo 1745 mt
Consigli per l’escursionista:Scarpe da trekking-impermeabile, abbigliamento di ricambio, acqua e cappellino.
Pranzo: Pranzo a sacco a cura dei partecipanti
Quota escursione:
Soci e tesserati F.I.E : escursione gratuita
Non Soci: 5 € compresivo di assicurazione
NB: per raggiungere il luogo dell’escursione, utilizzeremo macchine proprie, perciò cercheremo di riempirle e a tal proposito, coloro che usufruiranno del passaggio, contribuiranno alle spese benzina.

Responsabile: Danilo 335 63 12 821

Gli Alburni

I Monti Alburni sono un massiccio carsico ricco di doline, grotte, cavità e inghiottitoi che si trovano tra la valle del Sele e del Tanagro e fanno parte del Subappennino lucano. Per la loro morfologia, notevole soprattutto dghiacciaio-panormoal lato occidentale (ad esempio dalla Piana del Sele), sono conosciuti come le Dolomiti campane.La natura carsica del complesso ha favorito la formazione di un gran numero di grotte e cavità (circa 400) tra le quali sono famose quelle di Castelcivita, le più estese del sud Italia, e di Pertosa (Grotte dell’Angelo), costellata di stalattiti e che contiene un lago sotterraneo di acqua plumbea e gelida. Il nome della catena è dato dal “Monte Alburno” nei pressi di Sicignano e Petina, la cui vetta raggiunge i 1742 m. Noto anche come Monte Panormo per le ampie vedute che offre dalle sue pendici[2], è stato menzionato da Virgilio nelle sue Georgiche (III, 146).
Dalla gente del luogo i suoi monti venivano creduti Titani provenienti dall’antistante Mar Tirreno per sfuggire all’ira di Nettuno.Ricco di sentieri e mulattiere, la catena degli Alburni costituisce oggi il cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni . Al centro di essi, su di una strada che congiunge Sant’Angelo a Fasanella a Petina e Polla si trova un rifugio, il Casone d’Aresta (1.169 m), e poco lontano la scultura rupestre dell’Antece.  (fonte: Wikipedia)